Si fa presto a dire “idromassaggio”! Le variabili in piscina sono molte e vanno pensate e definite con attenzione.

Parliamo di postazioni idromassaggio realizzate all’interno di una piscina, non di una vasca idro a sé stante, dotata di un proprio impianto, di piccole dimensioni, che merita un articolo a parte, che pubblicheremo in seguito.

Quando si decide di dotare la propria piscina di un idromassaggio, è necessario conoscere alcuni aspetti tecnici che possono aiutare nella scelta.

Prima di tutto, bisogna definire la tipologia di massaggio: quale tipologia di “bolle” si desidera avere nella propria piscina? Quando si parla di massaggio in piscina le possibili tipologie sono due: ad acqua e ad aria. La prima tipologia, quella ad acqua, è in realtà mista, nel senso che solitamente l’acqua viene miscelata con l’aria per avere un effetto sul corpo più piacevole. La seconda, invece, utilizza solo ed esclusivamente aria.

L’idromassaggio ad acqua

L’effetto idromassaggio viene dato da acqua convogliata, attraverso un apposito sistema di tubazioni e pompa dedicata, a bocchette appositamente realizzate per fornire l’effetto massaggiante, che sono diverse da quelle di mandata del sistema di circolazione. Se dalle bocchette di circolazione l’acqua esce talmente forte da produrre un effetto massaggiante questo non è un bene, anzi, significa che l’impianto è stato dimensionato in maniera scorretta e l’acqua circola troppo velocemente e con troppa pressione. Sarà forse piacevole l’effetto, ma non è una buona cosa per la funzionalità dell’impianto.

Per avere quindi un vero impianto idromassaggio è necessario installare almeno una pompa dedicata, un numero variabile di tubazioni e le relative bocchette. E’ evidente che è bene prevedere questo impianto al momento della costruzione della piscina, perché per realizzarlo in un momento successivo è necessaria una parziale demolizione di quanto realizzato.

Dal punto di vista architettonico e strutturale andrà prevista la zona idro, e decisa la forma e la modalità costruttiva. E’ possibile realizzare sedute, oppure installare le bocchette a muro in una posizione adatta per essere utilizzate in piedi. Il numero e la posizione delle bocchette sono variabili e vanno studiati in base alle esigenze ed all’effetto desiderato.

Le bocchette idromassaggio sono dotate del cosiddetto “Sistema Venturi”, che consiste, in pratica, nell’aspirazione di aria mediante un tubicino che deve essere posizionato con l’ingresso dell’aria più alto rispetto al livello dell’acqua. Va quindi previsto l’alloggiamento dei tubi Venturi in fase di progettazione.

Una considerazione molto importante per la sicurezza deve essere fatta per l’aspirazione della pompa idro. La pompa prende acqua dalla piscina e la rimanda nel bacino attraverso le bocchette idromassaggio. La portata della pompa idro solitamente, in una piccola piscina privata, è molto maggiore rispetto alla pompa di filtrazione e circolazione. Ne deriva la necessità di prestare molta attenzione alle modalità costruttive dell’aspirazione, onde evitare pericolosi incidenti dovuti al possibile intrappolamento, sia del corpo che dei capelli

L’idromassaggio ad aria

Quando l’effetto idromassaggio viene effettuato con la sola aria tutto si semplifica, perché al posto di una pompa ad acqua è necessaria una sola pompa ad aria, detta “soffiante”, che prende aria nel locale dove viene installata (attenzione, quindi, che l’aria non sia contaminata con vapori chimici). In questo caso, non è presente il pericolo dell’intrappolamento e non vanno previsti i tubicini dell’effetto Venturi.

L’aria viene convogliata, mediante tubazioni, a piccole bocchette, a geyser sul fondo della vasca, a seduto o lettini idro realizzati in ABS o in acciaio. Le possibilità di scelta sono forse ancora maggiori rispetto a quelle offerte dall’idromassaggio ad acqua.

Il costo dell’idromassaggio ad aria è però spesso più alto, a causa delle difficoltà costruttive. L’aria non può essere convogliata con bocchette grandi, come quelle dell’acqua, e necessita quindi di molte bocchette piccole, oppure di strutture appositamente realizzate, dotate di tanti piccoli fori.

In entrambi i casi

Qualunque tipologia si scelga, è importante osservare alcuni accorgimenti.

La profondità dell’acqua nella zona idromassaggio non può essere superiore ad un metro, in quanto sia che ci si sieda che ci si sdrai, la testa deve sempre essere fuori dall’acqua. Attenzione alle misure, quindi!

Le pompe/ soffianti supplementari hanno una potenza considerevole, se rapportata alla pompa di filtrazione e circolazione, e sono quasi sempre trifase. E’ quindi necessario prevederlo, in fase di progetto.

Soprattutto nel caso dell’idromassaggio ad acqua, va posta molta attenzione alle aspirazioni, che devono essere realizzate in accordo alla norma UNI EN 16713-2 per le piscine private e la norma UNI EN 13451-3 per le piscine ad uso pubblico.

Ricordiamoci quindi di verificare sempre l’abilitazione dell’installatore PRIMA dell’affidamento del contratto e di richiedere la certificazione di conformità con gli allegati obbligatori. Nel caso delle aspirazioni è importante che nella relazione tecnica con le conformità dei materiali (uno degli allegati obbligatori) siano descritti marca e modello delle aspirazioni e sia esplicitamente citata la norma tecnica di riferimento (una delle due sopra indicate).