Il controllo dei parametri chimici è fondamentale per la sicurezza igienico-sanitaria dell’acqua della piscina! Ma come controllarli e con quali dispositivi?

I parametri da controllare nell’acqua di piscina sono:

  • la concentrazione del cloro libero (limiti: 0,7 – 1,5 ppm)
  • il valore di pH dell’acqua (limiti: 6,5 – 7,5)
  • la concentrazione del cloro combinato (responsabile della “puzza” di cloro, limite: 0,4 ppm)

Quest’ultimo parametro non viene quasi mai misurato, ma è importante per capire se la clorazione avviene nel modo corretto. Nel caso di piscine ad uso pubblico (condominiali o turistico-ricettive) è un parametro obbligatorio. Tra i parametri poco rilevati ma importanti c’è anche la concentrazione di acido cianurico (limite: 75mg/l), molto importante per capire se un acqua viene trattata correttamente.

Ricordiamoci che anche se la nostra piscina è dotata di un sistema di elettrolisi del sale, è importantissimo misurare la concentrazione di cloro, perché l’acqua non viene disinfettata con il sale, ma con il cloro prodotto mediante l’elettrolisi del cloruro di sodio!

Come si misurano i parametri chimici dell’acqua?

Lasciamo perdere i sistemi più semplici, come le strisce o le gocce, che hanno entrambi un livello di precisione davvero scarso.
Tra i sistemi portatili e meno costosi, il più affidabile è quello chiamato comparatore ottico, che misura il cloro con le pastiglie DPD ed il pH con le pastiglie Phenol Red.
Si tratta pur sempre di un metodo impreciso, poichè la valutazione del colore è sempre individuale e soggetta a differenze anche importanti in funzione di molti fattori, tra cui ad esempio la luce, ma con il tempo ci si prende la mano e l’errore si restringe.
Con questo dispositivo si possono controllare il cloro libero (con le pastiglie DPD1), il cloro totale (aggiungendo la pastiglia di DPD3) e, per differenza tra il valore di cloro totale ed il valore di cloro libero, si può calcolare il cloro combinato. Con le pastiglie di Phenol red si puà misurare il pH dell’acqua, fondamentale per far si che il cloro lavori nel modo corretto.

Volendo, si può migliorare

Se si desidera salire di livello, esistono apparecchiature che leggono i valori in modo più preciso.
Si tratta in linea generale di fotometri, cioè strumenti che leggono il colore dato da pastiglie o gocce attraverso un raggio di luce. Ce ne sono di diversi tipi, più o meno precisi e più o meno costosi.
In alternativa, ci sono strumenti elettrochimici portatili. Attenzione: in questo caso molte volte non viene letto direttamente il valore del cloro ma il potenziale redox, che è una misura indiretta e meno precisa.

Oppure, per chi davvero vuole essere sicuro di tuffarsi in un’acqua sempre sotto controllo, ci sono le centraline, che leggono in continuo i parametri di cloro e pH (le meno costose non leggono il cloro ma il potenziale redox), collegate a pompe dosatrici che immettono in automatico la quantità corretta di sostanza chimica in acqua. Solitamente questi strumenti sono assemblati in un pannello fissato al muro, in prossimità dell’impianto di trattamento acqua. Questo è l’unico modo per avere una ragionevole certezza di tenere l’acqua costantemente sotto controllo.

 

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