In una situazione come quella che stiamo affrontando, la principale preoccupazione di chi si appresta a decidere se costruire o meno una piscina è quella dei consumi energetici.

Quanto consuma una piscina?

Naturalmente, per rispondere a questa domanda, è necessario entrare nel merito e fare qualche distinzione. I consumi energetici di una piscina possono essere diversi, a seconda della piscina e dell’impianto. In questo articolo descriveremo solo i consumi di una piscina scoperta.

I consumi energetici di una piscina si possono condensare in tre grandi gruppi:

  • Consumi di energia elettrica
  • Consumi di acqua
  • Consumi di energia termica, se è presente il riscaldamento

Quanti kw elettrici consuma una piscina?

I componenti dell’impianto che consumano energia elettrica sono: la pompa del filtro, i fari, le pompe dosatrici, eventuali altri componenti alimentati elettricamente quali impianti UV, celle elettrolitiche, pompe di calore, riscaldatori elettrici o altro. Il metodo di calcolo dei componenti elettrici è quello che descriviamo in seguito per la pompa, che è il componente che generalmente consuma di più.

Quanto consuma la pompa della piscina?

Su qualunque apparecchiatura è indicata la potenza in Watt o in kW (chilowatt, cioè 1.000 Watt). In genere la potenza della pompa si indica con la lettera P. Sulla pompa della piscina, la targhetta potrebbe riportare due dati, P1 e P2. Per stimare i consumi è meglio considerare il dato P1, che è il dato più alto. Su pompe più piccole la potenza può essere espressa con il termine Output.

Se la pompa è integrata nel filtro, come succede con le piscine gonfiabili, è necessario leggere l’etichetta e cercare la potenza espressa in kW.

Se si possiede il dato in cavalli (hp = horse power, cavalli vapore) la conversione in kW si fa moltiplicando il dato in hp per 0,75. Quindi un cavallo (hp) corrisponde a 0,75 kW.

Una volta trovata la potenza in kW si moltiplica per le ore di funzionamento della pompa e si trovano i kWh impiegati, che si moltiplicano con il costo dell’energia elettrica che si trova nella bolletta.

Difficile? No, basta un minimo di impegno! Facciamo un esempio.

Supponiamo che la piscina sia dotata di un’unica pompa, con potenza pari a 0,75 kW. Supponiamo che la pompa funzioni per 14 ore al giorno, quindi moltiplichiamo 0,75 x 14 e otteniamo 10,5 kWh. Il costo dell’energia elettrica è variabile, soprattutto in questo momento, ma supponiamo un costo di 0,4 euro/kWh considerando il costo totale della bolletta diviso i kWh consumati (conteggio non del tutto corretto, sicuramente approssimato in eccesso). Per la sola pompa della piscina otteniamo quindi un costo pari a 4,2 euro al giorno, da moltiplicare per i giorni di funzionamento della piscina. Per 100 giorni, si ha un costo annuo di 400 euro.

Naturalmente, se le pompe sono più di una sarà necessario sommare i consumi, se la pompa sarà più piccola o più grande i consumi varieranno in modo direttamente proporzionale.

Per ottenere il totale dei consumi elettrici basta trovare i kW di potenza del singolo componente e procedere con lo stesso calcolo descritto per la pompa. Se si trova la potenza in Watt, ricordiamo che 1 Watt corrisponde a 0,001 kW.

È vero che le pompe ad inverter in piscina consumano meno?

Si, ma a patto che si modifichi la logica di funzionamento, le ore e le modalità di funzionamento. Questo argomento merita una trattazione a parte, che faremo in un altro articolo. Nel caso in cui si faccia funzionare una pompa ad inverter nello stesso modo di una a giri fissi, non ci sono apprezzabili riduzioni di consumo elettrico.

Quanta acqua consuma la piscina?

Questo conteggio è più semplice rispetto a quello dei consumi elettrici. Basta calcolare il volume della vasca e si ottengono i metri cubi di acqua necessari per riempirla.

Una vasca rettangolare di dimensioni 4 x 8 x 1.3 metri avrà un volume di 41,6 metri cubi e questa, o un po’ meno se la piscina è a skimmer, sarà la quantità di acqua necessaria. Il prezzo a metro cubo si trova sulla bolletta e basta eseguire una semplice moltiplicazione.

Andrebbe anche considerata l’acqua che viene persa per l’evaporazione, il controlavaggio dei filtri, la doccia ed i tuffi dei figli, che si può complessivamente stimare in una percentuale di circa l’1 % del volume contenuto in piscina per ogni giorno, anche se questa quantità è variabile a seconda della situazione. Nei 100 giorni di apertura stagionale andranno quindi persi circa il 100% del volume iniziale, cioè altri 40 metri cubi.

Quanto consuma una minipiscina o un idromassaggio da esterno?

Non c’è nessuna differenza nel calcolo dei consumi tra una piscina piccola o una grande, o tra una prefabbricata ed una realizzata in opera, il procedimento è lo stesso. Potrebbe essere più difficoltoso verificare i dati della potenza della pompa, se non si riesce a farlo direttamente dalle etichettature presenti e/o dal catalogo.

Per l’idromassaggio in generale, sia che sia installato in una vasca monoblocco sia che sia installato in una piscina, potrebbe essere presente una pompa dedicata. In questo caso, il calcolo è lo stesso descritto per la piscina, ma il tempo di funzionamento sarà molto inferiore.

Chiedete i dati tecnici in fase di preventivo!

Ricordate che il fornitore deve sempre fornirvi, anche in fase di preventivo, i dati relativi ai consumi ed i dati tecnici necessari. Se il rivenditore o il costruttore della piscina presso cui vi rivolgete è serio, certamente saprà affiancarvi nel comprendere meglio, prima dell’acquisto, anche gli aspetti relativi al consumo energetico, che oggi sono estremamente importanti.